domenica 24 maggio 2015

SINTESI TRAMA, a cura di Liza Tedeschi

Credo sia necessario fare il punto della trama.
Dicendo questo intendo far notare, che in questo spazio comune dove diamo sfogo alla nostra fantasia, a volte si rischiamo che ci porti completamente fuori strada.
Quindi reputo importante una sorta di sintesi analitica  dei vari post, per non rischiare di andare in contraddizione con gli scritti precedenti.
A curare questa parte  è la bravissima Liza Tedeschi, sicuramente la più idonea per questo compito.
se ci sono commenti per cortesia non fateli in questo posto ma usate il post apposito del blog.

10 commenti:

  1. Grazie Chiaro! "Bravissima" rivolto a me è ancora tutto da dimostrare... ma intanto me lo prendo e poi si vedrà! :-D

    Questo mio primo post sarà introduttivo, mentre i dati da memorizzare li troverete nel post a seguire.

    Per ora mi rivolgo a tutti noi partiti per questa avventura narrativa che, nel volgere di una sola serata-nottata (il racconto è cominciato di sera o di notte e ancora notte e sera è...) ha già prodotto una serie abbastanza impressionante di DETTAGLI e anche una - molto più impressionante - di DOMANDE alle quali sarà necessario dare RISPOSTE.

    Ogni nostro intervento nel racconto è un ingranaggio al quale non solo chi segue deve rispondere con un altro ingranaggio (in modo che la "macchina" narrativa si accenda, parta, viaggi, rallenti e si fermi con un finale) , ma anche di un meccanismo globale il quale, se aggiungiamo o togliamo un pezzo a caso o per dimenticanza, non funziona.

    E' molto più facile di quanto appaia perché TUTTI sappiamo raccontare. Lo facciamo ogni giorno, con chiunque, per i motivi più banali. La sola differenza è che in un racconto a più mani dobbiamo inventare e, al tempo stesso, cancellare continuamente "il film" che ci siamo fatti, perché chi ci seguirà scrivendo lo cambierà nel 90% dei casi perché di film se ne farà uno suo.

    E' quindi necessario mettere dei PUNTI FERMI.

    Inoltre, con il procedere del racconto, ci accorgeremmo tutti che rileggere daccapo per poter continuare a scrivere a nostra volta diventerebbe faticosissimo, oltre a metterci tutti in condizione di incorrere in errori narrativi inevitabili.
    Un esempio pratico? Basta dimenticare che il protagonista all’inizio del racconto indossava il soprabito per fare entrare “in scena”, venti post dopo, un personaggio in infradito e bermuda… Nel racconto magari sono passati due giorni, ma tra il soprabito e i bermuda passa una stagione… :-D

    Insomma: era necessario che qualcuno riassumesse a mano a mano i punti salienti e i particolari “senza possibilità di ritorno”. Ce ne saranno moltissimi, quindi ricordarli sarebbe impossibile. Fra poco impiegheremmo tutti quanti un’ora a rileggere per poter scrivere sei righe senza contraddire addirittura noi stessi…

    Io (e in mancanza mia Chiaro), aggiorneremo la trama in sintesi e l'elenco dei dettagli impossibili da ignorare o da cambiare.

    Baci alle Autrici e strette di mano agli Autori! 


    RispondiElimina
  2. PRIMA SINTESI TRAMA e primo elenco dettagli e particolari.


    CIO’ CHE SAPPIAMO con certezza al momento - ovvero tutto ciò che al momento è stato scritto o lasciato intuire chiaramente – è questo:


    ° E’ sera o notte.

    ° Il protagonista è un uomo solo che rincasa.

    ° I suoi gesti rivelano abitudine e ripetitività.

    ° Vive in quella casa e in quel quartiere da moltissimo tempo.

    ° Non accende la luce perché ha bisogno di ricordare e di pensare.

    ° E’ oppresso da problemi personali ed è molto stanco.

    ° Cerca di distende i nervi e riordinare i pensieri facendo un bagno caldo.

    ° La città è Parigi.

    ° Lui non è francese perché pensa da tempo alla sua terra…

    ° Il primo ricordo che gli si presenta alla mente risale a quando, appena bambino, lavorava già la notte in un panificio.

    ° Il secondo ricordo è l’unico sorriso di una ragazza che lo salutò alla stazione mentre partiva per lasciare il suo paese.

    ° Quel sorriso gli fece capire che la libertà ha un prezzo.

    ° Il nostro protagonista partì dal suo paese per Parigi, carico di sogni e di aspettative. (uesto atteggiamento è tipico di un ragazzo. Se il “nostro uomo” non ricorda quasi più da quanto tempo sia nel quartiere nel quale è la sua casa, è probabile abbia dai 40 anni in su.

    ° Mentre è disteso nella vasca da bagno ad occhi chiusi, ricorda quali erano state le cose per lui importanti in passato, come ora non lo siano più e come tutto sia cambiato.

    ° Ricorda che un tempo gli piacevano gli atelier della Rive Gauche e che, passeggiando in quella zona, molti lo salutavano cordialmente. Ora non più. O almeno non in quel momento.

    °Capiamo senza dubbio che è Italiano perché ricorda una canzone italiana. Una canzone di Paolo Conte.

    ° A questo punto l’uomo viene distratto dai suoi pensieri da un rumore proveniente dalla stanza accanto.

    ° L'uomo, avvolto in un asciugamano, va nell’altra stanza e vede una donna che bussa alla sua finestra. (QUESTO E’ IL PRIMO COLPO DI SCENA e coincide con l’arrivo del secondo personaggio… Quindi attenzione: in un paio di pagine di un normalissimo libro avremmo già due personaggi misteriosi da conoscere a fondo e da far muovere… le cose si complicano… :-D)

    ° La donna è incappucciata da un mantello nero e ha paura.

    ° La donna parla un francese minimo e con la cadenza tipica del paese d’origine del protagonista.

    ° Lui la fa entrare subito.

    ° Lui le si rivolge dandole del lei, lei gli risponde dandogli del tu.

    ° La donna, sotto il mantello con cappuccio, ha un’andatura leggermente china, come se fosse anziana.

    ° La donna, terrorizzata, chiede al protagonista di controllare che nessuno l’abbia seguita sin lì.

    ° La donna si presenta: “Mi chiamo Speranza”.



    PS: Ricordiamoci che non l’abbiamo, data la penombra, ancora "vista" in viso, come non abbiamo ancora "visto" il nostro protagonista principale…

    PS: Ognuno dei punti elencati suscita domande alle quali va data una risposta...

    Buon lavoro!!! ♥♥♥ :-)

    RispondiElimina
  3. SECONDA SINTESI DI TRAMA, dettagli e particolari.

    ° Il nostro protagonista guarda la donna addormentata e si domanda quale disperazione possa averla indotta a fidarsi di un estraneo.

    ° Il nostro protagonista si domanda anche come abbia potuto lui stesso commettere l'imprudenza di far entrare ed ospitare una sconosciuta che, per quel che ne sa, potrebbe essere una pazza e riempirlo di guai...

    ° L'uomo decide di rimandare ogni domanda e ogni risposta al giorno dopo. Va a dormire.

    (Con questo si chiude - a meno che qualcuno non scriva di qualcosa che accade durante la notte - il PRIMO GIORNO. Stiamo a vedere...).

    :-D

    RispondiElimina
  4. TERZA SINTESI DI TRAMA, dettagli e particolari.

    ° L'uomo si sveglia sentendo nell'aria un profumo fragrante. In cucina trova la sconosciuta che lo accoglie con un sorriso: ha preparato dei panini caldi per lui.

    ° L'uomo si sveglia nella vasca da bagno. L'acqua è ormai fredda. Ha sognato tutto. La sconosciuta ospitata la notte precedente non esiste.

    ° L'uomo si chiede il perché di un sogno tanto assurdo, ma non indugia a chiedersene i motivi troppo a lungo: ha altro a cui pensare.

    ° E' ormai quasi l'alba (quindi è ufficialmente cominciato il SECONDO GIORNO DI NARRAZIONE esattamente in questo punto).

    * Fra poco l'uomo saprà finalmente cosa sia un... misterioso... "oggetto misterioso".

    RispondiElimina
  5. QUARTA SINTESI DI TRAMA, dettagli e particolari.

    ° L'uomo fa colazione e si prepara psicologicamente - imponendosi la calma - ad affrontare l'oggetto misterioso, le sue implicazioni, le sue rivelazioni o le sue eventuali complicazioni.

    ° Due ore dopo, da un notaio, l'uomo scopre che una cugina di sua madre - che non rammenta aver mai conosciuto - lo ha nominato nel suo testamento.

    ° L'uomo, cioè il nostro protagonista, ha da ora un nome - ANTONIO - e un cognome - DONNARUMMA.
    (Il cognome Donnarumma, fa pensare che la regione d'origine di Antonio possa essere la Campania).

    ° Antonio è deluso e sfinito. Quale beneficio potrebbe portare alla sua vita così complicata (da non sappiamo ancora quali problemi) un umile portacipria con lo specchietto rotto? Il tutto gli pare una beffa della sorte.

    ° Sotto il coperchietto interno del portacipria, però, trova poco dopo un bigliettino.

    ° Sul bigliettino la cugina sconosciuta scrive ad Antonio che gli "restituisce" la casa che era appartenuta a sua madre e gli rivolge un'accorata preghiera...

    ° La cugina di Antonio gli chiede infatti di "aiutarla ad avere il perdono di Dio, trovando Speranza".

    ° Antonio è molto turbato: "Speranza" era il nome della donna del sogno...

    RispondiElimina
  6. ATTENZIONE!!!

    QUESTA E' LA QUINTA E ULTIMA SINTESI DI TRAMA, con dettagli e particolari, del PRIMO CAPITOLO!


    ° Antonio è completamente travolto da quel nome: "Speranza"... "Speranza, come la donna del sogno... In lui cominciano a farsi strada le DOMANDE...

    ° Antonio è talmente attonito e distratto che il notaio lo invita ad ritornare in un altro momento per perfezionare la pratica.

    ° Il NOTAIO ha da ora un COGNOME: è Monsieur FALARDAU.

    ° Lasciato lo studio notarile e giunto in strada, Antonio Donnarumma dice a sè stesso che: "A VOLTE TUTTO RITORNA A NOI". E che spesso SIAMO NOI A NON VOLER VEDERE IL FILO INVISIBILE CHE CI LEGA A QUALCUNO".

    ° Mentre pensa a questo rivede nella mente "LEI"...

    ° "LEI" la immagina sorridente, mentre gli dice "SONO SEMPRE STATA QUI, E TU?...".

    ° "LEI gli dice anche: "VENGO A PRENDERTI..."

    -------------------------- FINE PRIMO CAPITOLO ----------------

    RispondiElimina
  7. SECONDO CAPITOLO

    -------------------------------------------------------------------------------

    ° Una donna a noi sconosciuta si avvicina ad una casa abbandonata, spinta da pensieri e sensazioni inspiegabili che, dopo tanti anni, la portano là.

    ° Ha parcheggiato l'auto lontano, si è vestita come una turista qualsiasi e sta bene attenta a non essere vista da nessuno. Inoltre ha nello zaino di che cambiarsi e vivere per un paio di giorni. E' come se si fosse organizzata per rimanere lì, non vista, a cercare qualcosa che non sa cosa potrebbe essere.

    ° La casa, quindi, non le appartiene, anche se la conosce molto bene perché vi ha vissuto in passato.

    ° Trova al primo colpo una chiave che non è mai stata rimossa, sotto ad un vaso accanto all'ingresso: là dove era sempre stata.

    ° La casa è integra di ogni arredo e supellettile. Sembra che i proprietari siano appena usciti per rientrare, ma la polvere e l'abbandono dicono che la casa è disabitata da molti anni.

    ° La donna si aggira per le stanze, assalita dai ricordi.

    ° Si ferma in soggiorno dove una foto attira la sua attenzione.

    ° Nella foto, scattata da lei stessa, riconosce sua madre e tutti i proprietari della casa.

    ° Dietro alla foto, attaccata con il nastro adesivo trova una chiave e legge incisa una data: 1982.

    ° La donna si mette la chiave in tasca, senza un preciso motivo, ad istinto, come ad istinto è arrivata lì.

    ° Riguarda la foto e nota che nè sua madre nè le altre persone ritratte sorridono.

    ° Solo una bambina molto piccola sorride tendendo la manina verso l'obiettivo della macchina fotografica.

    ° Guardandola la donna ha un violento capogiro. Crede sia dovuto alla sudata durante la camminata in salita per arrivare sin lì.

    ° Seduta su una poltrona la donna punta l'attenzione sulla figura della proprietaria della casa: Lucia Esposito, altrimenti detta "A Carogna" (la Carogna).

    ° La donna pensa che la chiave potrebbe aprire la famosa stanza segreta di Lucia Esposito e pensa anche che finalmente potrà trovala e vedere cosa nascondeva una donna odiata e alla quale non importava nulla essere odiata... ma che quando usciva da quella stanza, dopo ore, aveva sempre gli occhi pieni di lacrime o rossi di pianto.

    ° Il pensiero della donna va anche a sua madre, cameriera presso quella casa.

    ° Dopo aver pensato a lei con nostalgia e ripianto, le chiede di aiutarla dal cielo a capire le ragioni del richiamo irresistibile al quale aveva ubbidito per trovarsi lì in quel momento.

    RispondiElimina
  8. SECONDO CAPITOLO - seconda sintesi.

    ° La donna, persa nei suoi pensieri, trasale all'arrivo improvviso di qualcuno.

    ° Lascia cadere a terra la foto che stava guardando e il vetro va in frantumi.

    ° Ad arrivare è un NUOVO PERSONAGGIO: DON VINCENZO, un anziano sacerdote a riposo che lei ricorda molto bene.

    ° I due si salutano cordialmente. Il sacerdote spiega che passa ogni giorno da quelle parti nella sua passeggiata quotidiana, ma è interessato alla FOTOGRAFIA che la donna sta guardando.

    ° "Ti ricordi qualcuno?" chiede il prete alla donna.

    ° "DONNA LUCIA" risponde lei. "Quella che tutti chiamavano La Carogna, per la sua prepotenza". "E SPERANZA" aggiunge alludendo alla bambina che tendeva la mano verso l'obiettivo della macchina fotografica.

    ° La donna aggiunge che Speranza sorrideva sempre e poi nell'adolescenza il suo sorriso era scomparso.

    ° Don Vincenzo dice che anche speranza è scomparsa e di lei non si è saputo più nulla, mentre Donna Lucia Esposito, GLI HA FATTO VISITA UN MESE PRIMA, e GLI HA CONSEGNATO UNA LETTERA, dicendogli che avrebbe potuto aprirla a sua discrezione e confidava nella sua intelligenza. POI ERA SPARITA ANCHE LEI.

    ° Don Vincenzo si rivolge poi alla donna, che per la prima volta sentiamo chiamare per nome: CARMELA.

    ° Don Vincenzo chiede a Carmela se ha mai più avuto notizie di ANTONIO, IL NIPOTE di Donna Lucia Esposito.

    °Carmela risponde di ricordare molto bene Antonio e che lui e Speranza erano molto legati. Ricorda che lui la spingeva sull'altalena... ma ricorda anche che, crescendo, aveva cominciato a sfidare Donna Lucia e aveva preferito andarsene.

    ° Carmela e Don Vincenzo notano che nella foto non vi sono nè Antonio nè sua madre: FILUMENA.

    ° FILUMENA DONNARUMMA, madre di Antonio, era l'altra cameriera di Lucia Esposito "A carogna"!. Bella e misteriosa era maltrattata dalla padrona in modo continuo, ma aveva lo strano privilegio di abitare nella tenuta.

    ° Accostandosi alla vetrata, Carmela e Don Vincenzo cercano in lontananza la casa di Filumena e Antonio: una casa di sassi con un grande terrazzo sul quale Filumena stendeva le lenzuola degli Esposito.

    ° I due ricordano che Filumena lavorava come un mulo e che Antonio sin da bambino lavorava la notte nei forni dei PANIFICI ESPOSITO.

    ° Carmela ricorda di aver chiesto a sua madre (anche lei cameriera) come Antonio poteva essere nipote di Donna Lucia, se lei invece di mandarlo a scuola l'aveva trattato sempre come una bestia da lavoro...

    ° La madre di Carmela le aveva detto solo che "Antonio era un nipote strano", ma non le aveva mai voluto dire cosa questo significasse.

    ° Don Vincenzo a quel punto rivela a Carmela una INCREDIBILE VERITA': la vera proprietaria della tenuta Esposito era, in realtà, FILUMENA DONNARUMMA, la mamma di Antonio.

    ° Don Vincenzo aggiunge che era per questo che Donna Lucia Esposito veniva chiamata da tutti "A carogna", non certo perchè era antipatica...





    RispondiElimina
  9. SECONDO CAPITOLO - terza sintesi

    ° Don Vincenzo continua a raccontare, sbalordendo Carmela con una STORIA INCREDIBILE, che tutti sanno tranne lei.

    ° Dice a Carmela che sua madre, PRIMA DI ESSERE LA CAMERIERA DEGLI ESPOSITO, LO ERA DEI DONNARUMMA.

    ° GAETANO ESPOSITO, fratello di Lucia Esposito, aveva avuto Antonio da Filumena quando erano ragazzi.

    ° La famiglia DONNARUMMA non accettò mai quella relazione e benché Gaetano volesse prendersi tutte le sue responsabilità sposando Filumena, non gli fu permesso e il bambino mantenne il nome della madre.

    ° Questo rifiuto dei Donnarumma per gli Esposito fu un affronto e per Gaetano significò rinunciare alla ragazza che amava a e a suo figlio.

    ° Gaetano Esposito negli anni che seguirono, con bravura e tenacia aveva aperto ben tre forni accumulando una notevole fortuna tanto da essere definito da tutti” l’arricchito”.

    ° Quando il pare di Filumena, sopraffatto dai debiti di gioco, vide finire ogni suo bene all'asta, Gaetano decise di intervenire per prendersi non solo il patrimonio dei Donnarumma, ma soprattutto la sua donna e suo figlio.

    ° E' a questo punto che Donna Lucia, PUO' ATTUARE UN PIANO DI VENDETTA che forse coltivava in segreto da anni: rendendosi conto che suo fratello non ha tutto il denaro necessario, gli propone di aiutarlo con l'asta, MA AD UNA CONDIZIONE: che né Filumena né suo figlio avrebbero mai vissuto nella nuova residenza degli Esposito.

    ° Gaetano non ha molta scelta, o perde tutto o accetta. Così chiede a Donna Lucia che Filumena e Antonio possano almeno abitare l'altra casa della tenuta e che entrambi siano accettati in famiglia.

    ° Donna Lucia sembra accettare...

    ° A questo punto del racconto, Don Vincenzo si ferma. Guarda l'orologio e decide di andare.

    ° Lui e Carmela si salutano guardandosi negli occhi lungamente ed in silenzio.

    ° Rimasta sola, Carmela è sconvolta e pensosa. "Quanti ingiusti silenzi, quante parole non dette", si dice. Quante cose fatte di nascosto per rimanere davanti a tutti... "rispettabili"...

    ° Carmela pensa che lei era stata solo una bambina, non poteva neanche chiedere, non le era dovuto sapere... ma in quel caso nessuno doveva sapere. E poi il potere passa sopra a quasi tutto, e chi non ne ha, non ha che una sola scelta: restare un silente testimone.

    ° Ma Adesso Carmela sa. Deve cercare aiuto dalla parte "forte" di sé e capire cosa fare adesso.

    RispondiElimina
  10. ATTENZIONE!!!

    QUESTA E' LA QUARTA E ULTIMA SINTESI DI TRAMA, con dettagli e particolari, del SECONDO CAPITOLO!

    ° Rimasta sola, Carmela lascia riaffiorare ricordi che, dopo le rivelazioni di Don Vincenzo, sembrano avere un senso diverso.

    ° Alcune domande si fanno insistenti, ora. Dov'è finito Antonio? E di Speranza cosa ne è stato? Perché quella chiave era fissata al retro della cornice? Quale sarà il contenuto della lettera consegnata a Don Vincenzo da Lucia Esposito?

    ° Carmela torna a guardare, dalla vetrata, la casa di Filumena. Sente che là potrebbe trovare altre cose misteriose o qualche soluzione.

    ° Infilato il viottolo sconnesso e infestato di erbacce che porta alla casa di Filumena e Antonio, giunta sul posto Carmela osserva la casa che così, un cubo di pietra con le persiane chiuse e rovinate dal tempo, deserta e abbandonata, sembra una fortezza. O una prigione.

    ° Qualcosa, in quello stato di totale abbandono, attira la sua attenzione: una catena nuova e ancora lucente, chiusa da un vecchio lucchetto, rende impossibile aprire la porta.

    ° Qualcuno è stato lì, al massimo un mese prima, e aveva cambiato la catena. Forse aveva dovuto tagliare quella vecchia, non avendo la chiave del lucchetto?

    ° La sua mano va automaticamente a cercare nella tasca dei suoi pantaloni la chiave trovata dietro alla fotografia. La inserisce nel lucchetto e la chiave entra perfettamente.

    ° Mentre Carmela sta per girare la chiave per aprire la porta ed entrare nella casa, una voce, la raggela. E' una voce di un bambino che la sta canzonando, ma quando la donna si volta vede che non c'è nessuno. E' la voce di Antonio Donnarumma quella che sente come se lui fosse lì con lei, e Carmela sente anche distintamente anche la sua voce di ragazza che accetta lo scherzo e lo ricambia. Sente i passi di una ragazzina e di un bambino che si rincorrevano giocando.

    ° Le mani di Carmela sul lucchetto e sulla chiave, si fermano. La donna ripone la chiave in tasca. No: non entrerà nella casa.

    ° Rivolgendosi mentalmente ad Antonio, come se lui potesse sentirla, gli dice che non sarà certo lei a derubarlo ancora di qualcosa, non fosse altro che quel momento... perché quella è stata la casa sua e di sua madre ed è lui, Antonio Donnarumma, che quella casa sta aspettando. Non lei.

    ° Ora Carmela sa di essere solo un mezzo e - ancora una volta senza sapere perché - è certa che se Antonio è ancora in vita da qualche parte, lei lo troverà.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.